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Come affrancare gli usi civici a Roma e nel Lazio

Gli usi civici sono diritti di godimento spettanti ai membri di una collettività su terreni di proprietà collettiva o privata. Sono di origine medievale e si collegano al remoto istituto della proprietà collettiva sulla terra. La loro funzione originaria era quella di fornire un sostentamento vitale alle popolazioni, ma oggi sono riconosciuti come beni di interesse paesaggistico e ambientale.

Esistono due principali categorie di usi civici.

  • usi civici su terre private: sono diritti gravanti su terreni appartenenti a privati, che possono essere liquidati mediante l'affrancazione, cioè il pagamento di un canone al proprietario del fondo per liberarlo dall'uso civico;

  • usi civici su terre di dominio della collettività: sono diritti esercitati su terreni posseduti da comuni, università agrarie, associazioni o altri enti rappresentativi della collettività, che sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e perpetuamente destinati a fini agro-silvo-pastorali.

La disciplina degli usi civici è data dalla legge nazionale 16 giugno 1927, n. 1766, e dal relativo regolamento attuativo R.D. 26 febbraio 1928, n. 332¹, integrati da numerose leggi regionali e dalla recente legge nazionale 20 novembre 2017, n. 168.

Per quanto riguarda il Lazio, la legge regionale 9 agosto 2019, n. 51 ha introdotto alcune novità in materia di usi civici, tra cui:

  • la costituzione del Registro regionale degli usi civici e delle proprietà collettive;

  • la previsione di un piano regionale per la valorizzazione degli usi civici e delle proprietà collettive;

  • la possibilità per i comuni di istituire un fondo per il finanziamento degli interventi di recupero e manutenzione dei beni soggetti a uso civico;

  • la promozione di forme associative tra gli utenti degli usi civici e le proprietà collettive.

Per quanto riguarda Roma Capitale, esiste una specifica procedura per l'affrancazione dei prezzi massimi di cessione dei terreni demaniali gravati da uso civico, che prevede:

  • la presentazione di una domanda da parte del proprietario del fondo o del titolare dell'uso civico;

  • la verifica della sussistenza dei requisiti per l'affrancazione da parte dell'Ufficio Usi Civici;

  • la determinazione del canone di affrancazione da parte della Giunta Capitolina;

  • la stipula della convenzione tra le parti interessate;

  • il pagamento del canone di affrancazione da parte del richiedente.

L'affrancazione degli usi civici è un'operazione complessa e delicata, che richiede competenze specifiche in materia agraria, urbanistica, fiscale e notarile. Per questo motivo, è consigliabile affidarsi a uno studio tecnico o a un professionista esperto nel settore, che possa assistere le parti in tutte le fasi della procedura e garantire la regolarità dell'atto.

Ricordo che questo articolo è una breve sintesi informativa e non un documento ufficiale. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti o consulenze, ti suggerisco di rivolgerti allo Studio Tecnico Vulcano, specializzato in urbanistica, catasto, condono edilizio e in materia di usi civici.