Lievi difformità catastali, quali sono?
E' possibile evitare la variazione catastale in caso di leggero spostamento di una porta, errori grafici o altre piccole difformità che pur variando la superficie dei vani non ne variano il numero.
In linea di principio, come indicato nella Circolare dell’Agenzia 
delle Entrate n.2/2010, in presenza di lievi difformità catastali si 
può evitare l'aggiornamento della planimetria catastale. 
Dalla circolare
 si evince che sono considerate lievi difformità tutte le variazioni 
allo stato dei luoghi rispetto a quanto indicato nelle planimetrie 
catastali che non hanno comportato: variazione al numero dei vani, cambi
 di destinazione d’uso anche parziali, aumento della superficie 
calpestabile, variazione del numero di unità, ecc...
Inoltre, per avere una idea indicativa, possiamo considerare lievi difformità tutte quelle
 variazioni che non comportano la variazione della rendita catastale.
Va prestata molta attenzione a  quelle che  possono essere considerate lievi difformità catastali che invece si rivelano spesso essere delle gravi difformità urbanistiche.
Facciamo un esempio concreto.
Se la difformità tra la planimetria catastale e lo stato di fatto è relativo alla realizzazione o allo spostamento di bagni e cucine (anche senza spostamento di tramezzi), se riguarda la creazione di un ripostiglio o un soppalco, in tal caso le difformità non sono da considerarsi "lievi" e necessitano di variazione catastale.
Per questa ragione è sempre bene consultare un tecnico per la dichiarazione di conformità catastale.
Non sempre è facile interpretare correttamente la normativa vigente.
                            



